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Istruzioni e suggerimenti per la medicazione ed il bendaggio elastico di pazienti affetti da ulcera venosa degli arti inferiori

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L’ulcera venosa rappresenta una condizione molto frequente nella popolazione, in particolare nei soggetti anziani. In Italia si stima che circa il 5% delle persone con oltre 75 anni di età presentino un’ulcera venosa in fase attiva.
L’ulcera venosa rappresenta uno stadio severo di una condizione nota come insufficienza venosa cronica che a volte, se non ben trattata, manifesta tempi di guarigione molto lunghi, dell’ordine di diversi mesi a volte anche anni.
La presenza di un’ulcera venosa incide profondamente nell’autonomia e nella vita sociale del paziente e crea, a volte, notevoli difficoltà nella gestione del paziente stesso da parte dei familiari o delle persone che lo accudiscono.

In questa fase il paziente va ben seguito, medicato e motivato alla guarigione.
La medicazione di un’ulcera è un atto importante, per certi aspetti relativamente semplice e può essere effettuato anche da una persona che non sia necessariamente un medico o un infermiere.
Per fare questo è necessario che: 
-il paziente sia stato visto da un medico e sia certa la diagnosi di ulcera di origine venosa;
-il paziente venga periodicamente valutato da un medico o da un infermiere esperto nella gestione delle ulcere per controllare il
decorso verso la guarigione.
In questo opuscolo informativo vi forniremo tutte le informazioni necessarie per consentirvi di effettuare una medicazione efficace anche a domicilio.

Questo opuscolo è stato specificatamente ideato per consentire una agevole medicazione supportata da un bendaggio
elastocompressivo. Il materiale di medicazione (bende e garze) qui descritto puo’ essere utilizzato anche per medicare lesioni
ulcerative e ferite degli arti inferiori di altro tipo, come le lesioni da decubito e le ferite.
Il numero delle medicazioni effettuabili con i vari kit disponibili in commercio ( esempio Kit 10 medicazioni Flebysan) è variabile e dipende dalle dimensioni della gamba da fasciare.
I Kit di medicazione consentono dunque un considerevole risparmio economico rispetto all’utilizzo di materiale standard acquistato per ogni singola medicazione.

 

Prima di procedere al programma di cura è bene far visitare il paziente da un medico, per valutare i rischi legati alla mancata individuazione di un’eventuale malattia a carico del sistema arterioso, situazione che può dare luogo ad eventi avversi anche gravi. Nella sessione RICERCA MEDICI on line di questo portale potrete identificare il medico esperto in vulnologia che può supportervi nel seguire il successivo percorso di diagnosi e cura 

Come effettuare il bendaggio.
La posizione migliore è quella con paziente seduto su sedia o su poltrona, con gamba interessata dalla medicazione leggermente flessa e appoggiata su un supporto (piccolo sgabello) e con la persona che esegue la medicazione posizionata di fronte al paziente. In alternativa il paziente può essere medicato a letto con gamba leggermente sollevata.

 

 

Come procedere.
Occorre mettersi in un ambiente confortevole, ben illuminato, seduti davanti al paziente e con il materiale occorrente nelle vicinanze. Oltre al materiale di medicazione composto da bende elastiche e garze da medicazione disporre di un disinfettante per la pelle a base non alcolica (vedi in seguito), di una forbice smussa per tagliare le bende, di un paio di guanti in lattice e di un sacchetto in carta o nylon per eliminare la medicazione precedente.
Generalmente la medicazione è ben tollerata e non è dolorosa, ma in alcuni pazienti può risultare fastidiosa al momento della rimozione della medicazione precedentemente utilizzata.
 

Procedura da seguire.
1) indossare i guanti in lattice per medicazione;
2) svolgere le bende precedentemente applicate e dopo aver inumidito le garze con soluzione fisiologica, rimuovere le garze lentamente e con molta delicatezza, per evitare stimoli dolorosi;
3) scoprire l’ulcera e con una garza di cotone, imbevuta di soluzione fisiologica, pulire il fondo dell’ulcera con movimenti delicati ma esercitando una certa pressione per rimuovere il materiale depositato sul fondo dell’ulcera (cellule sfaldate, pus, secrezioni, materiale
fibrinoso e necrotico). Può essere necessario ripetere questa operazione con una seconda garza fino alla rimozione del biofilm dal fondo dell’ulcera. Occorre strofinare per due minuti circa con la massima pressione tollerata dal paziente. Questa pulizia è molto importante
e va effettuata ogni qualvolta si sostituisce la medicazione;
4) disinfettare la lesione con una soluzione antisettica (disinfettante) esclusivamente in soluzione acquosa. Gli antisettici a base alcolica infatti sono sconsigliati perché provocano dolore e bruciore.
Di seguito elenchiamo gli antisettici a base non alcolica più comunemente in uso e acquistabili in Italia senza ricetta medica:

Soluzione Iodata di Iodopovidone 
(nome commerciale: Betadine, Braunol e molti altri) 
Tempo di azione: 2 minuti 

Soluzione di Ipoclorito di sodio 0.05% 
(nome commerciale Amukine Med e altri) 
Tempo di azione 2-3 minuti 

Soluzione contenente P.H.M.B. 
(nome commerciale Prontosan e altri prodotti) 
Tempo di azione: circa 5 minuti 

Soluzione contenente Clorexidina Gluconato 0,05% 
(nome commerciale Neoxinal 0.05 % e altri) 
Tempo di azione circa 5 minuti 


In tabella accanto al nome commerciale indichiamo il tempo di azione necessario al preparato antisettico per espletare completamente la sua azione antibatterica. 

5) finito di applicare il “disinfettante” per il tempo necessario, l’ulcera va nuovamente irrigata (lavata) con soluzione fisiologica (meglio utilizzare le confezioni di soluzione fisiologica sterile in confezione spray che garantiscono efficacia di azione e costi contenuti);

6) applicare sopra la ferita due compresse sterili (in dotazione nei vari Kit) avendo cura di coprire tutta la superficie dell’ulcera. Nei casi di ulcera molto secernente potete anche applicare 3 o 4 di queste compresse per aumentare il potere di assorbimento della medicazione;

 

7) una volta applicate le garze sopra l’ulcera procedere al bendaggio della gamba, che deve necessariamente in tutti I casi di ulcera venosa comprendere un’area che va dall’arco plantare alla regione subito sotto al ginocchio come illustrato nella figura sottostante.

Il bendaggio va effettuato inizialmente con le bende elastiche di colore bianco (comunemente denominate bende cohesiva Hast) . Si procede sovrapponendo le singole spire del bendaggio che va condotto dal punto A al punto B come illustrato nelle figure che seguono. Nelle prime fasi di trattamento solitamente l’ulcera tende a secernere molti liquidi (essudato); in questi casi suggeriamo di utilizzare esclusivamente la benda cohesiva Hast di colore bianco, avendo l’accortezza di sovrapporre più spire per aumentarne la capacita contentiva. Occorre, in questa fase molto essudativa,ravvicinare gli intervalli di sostituzione della medicazione e del bendaggio (ogni 2-3 gg circa). Nel momento in cui la fase di essudazione tende a ridursi e l’ulcera secerne meno liquido, si può associare alla benda cohesiva bianca la sovrapposizione di un ulteriore bendaggio con bende elastiche a corto coefficiente di allungamento che spesso dopo lavaggio possono essere riutilizzabili 7 L’applicazione delle bende elastiche sopra la benda coesiva offre, anche dopo ripetuti lavaggi, migliori performances elastocompressive e agisce come stabilizzatore del bendaggio sottostante offrendo nello stesso tempo migliore solidità e compattezza. Questa soluzione consente di allungare gli intervalli di sostituzione della medicazione e del bendaggio.

La riduzione dell’edema e conseguentemente del volume dell’arto comportano inevitabilmente una dislocazione verso il basso del bendaggio con perdita di efficacia dello stesso. In questa fase di trattamento il bendaggio risulta maggiormente efficace se il paziente deambula attivamente. La deambulazione e la conseguente attivazione della pompa muscolare del polpaccio offrono un maggior supporto all’azione contenitiva del bendaggio. Riavvolgendole, le bende cohesive di color marrone possono essere riutilizzate più volte in virtù del fatto che in questa fase di trattamento l’ulcera secerne poco o non secerne del tutto. Questa sovrapposizione di materiali produce un effetto elestocompressivo più consistente ed è adatta a queste ultime fasi di trattamento.

Per il confezionamento del bendaggio (indipendentemente dal tipo di benda in uso), si proceda con la benda dal basso verso l’alto, salendo con spire concentriche che sormontano la spira precedente di circa 3 cm fino ad arrivare sotto al ginocchio per consentirne la sua flessione o estensione. Le dimensioni e la disposizione ottimale del bendaggio copre un area che va dalla linea A posizionata a circa meta della lunghezza del dorso del piede alla linea B situata qualche centimetro sotto il ginocchio Si raccomanda di non trazionare eccessivamente la benda per evitare una fasciatura troppo stretta.

Quando sostituire la medicazione? 
Il bendaggio andrebbe sostituito in base al grado di secrezione dell’ulcera. Alcune, specie in fase iniziale, secernono molto, la medicazione si impregna di liquido ed in questi casi andrebbe sostituita ogni 2-3 giorni. Successivamente, a processo cicatriziale iniziato, l’ulcera progressivamente secerne meno liquido ed in questi casi la medicazione può essere sostituita anche ogni 4-5 giorni o più. In linea di principio la medicazione va sostituita quando si nota all’esterno della stessa, in corrispondenza della sede dell’ulcera, una macchia provocata dal liquido di secrezione in eccesso. Occorre evitare che un eccesso di liquido impregni la medicazione. Una medicazione impregnata di liquido e lasciata in sede per molte ore (medicazione bagnata) può condurre alla macerazione della cute e dei margini della ferita e ritardare in modo considerevole la cicatrizzazione. 

Altri suggerimenti utili. 
Il bendaggio elastico è molto efficace soprattutto se il paziente cammina. La deambulazione con arto fasciato o l’uso della cyclette non solo è possibile, ma va incoraggiata: sono sufficienti 20-30 minuti due volte al giorno.
La deambulazione ed il movimento degli arti in genere favorisce il ritorno venoso, contribuisce a ridurre l’edema della gamba, se presente, e di fatto migliora ed incrementa la velocità di guarigione dell’ulcera. Una volta guarita l’ulcera è molto importante effettuare dei controlli clinici periodici presso il vostro Medico di fiducia ed indossare una calza elastica terapeutica per prevenire la recidiva dell’ulcera stessa. L’uso della calza elastica terapeutica dopo la guarigione dell’ulcera infatti è molto importante perchè riduce in modo considerevole il rischio di varicoflebiti, di trombosi venose profonde ma soprattutto, riduce il rischio che l’ulcera possa ripresentarsi nella stessa sede o in altre sedi della gamba. Nei pazienti con ulcera venosa degli arti inferiori è importante controllare il peso e in caso di sovrappeso cercare di ridurlo con una dieta adeguata e con l’incremento dell’attività fisica.

 

 


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