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Le Piccole ustioni domestiche.
Come comportarci in caso di infortunio
Un’ustione è una lesione generalmente provocata dal contatto di una fonte calore con la cute e, nei casi più gravi, dei tessuti sottocutanei. Si tratta di uno degli infortuni più comuni che si verificano a casa o sul lavoro. Generalmente sono scottature o piccole ustioni alle mani, dei piedi, ai polsi e al viso e fortunatamente, pur essendo molto dolorose, non richiedono abitualmente l’intervento del medico.
Il contatto diretto con il fuoco, il vapore, i liquidi bollenti (come l’acqua o l’olio) o con sostanze chimiche caustiche come la candeggina, l’ammoniaca o l’acido muriatico o un’eccessiva esposizione ai raggi solari o alle lampade abbronzanti possono causare un ustione. Anche il contatto accidentale con la corrente elettrica può comportare la comparsa di ustioni.
A seconda dell’entità e del grado di compromissione della cute e del tessuto sottocutaneo si distinguono vari tipi di ustione. Vediamo semplificando quali sono e come dobbiamo comportarci in caso di ustione.
Due variabili determinano la gravità di un’ustione: la superficie dell’area ustionata e la sua profondità. Una scottatura piccola ma profonda o un’ustione superficiale ma molto estesa possono entrambe essere potenzialmente pericolose.
Le scottature localizzate si verificano quando la superficie ustionata presenta un area inferiore ai 3 cm di diametro. Le ustioni superficiali che coinvolgono meno del 15% della superficie corporea generalmente non sono pericolose ma richiedono comunque una valutazione medica. Ustioni che coprono una percentuale maggiore del corpo hanno invece hanno un impatto generale su tutto l’organismo, compresi gli organi interni e richiedono il ricovero in ambiente ospedaliero.
Parlando delle piccole ustioni la potenziale pericolosità di queste lesioni è insita nel fatto che, oltre al dolore, solitamente molto intenso possono essere sede di successive infezioni perché la barriera cutanea danneggiata dall’ustione viene meno nella difesa del nostro organismo dai microbi che attraverso la cute lesa possono penetrare nel nostro organismo.
Le ustioni sono classificate in tre gradi in base alla gravità:
Le ustioni di primo grado sono ustioni piccole e riguardano solo lo strato più superficiale dell’epidermide. L’unico segno visibile è un arrossamento della zona ustionata causato dalla dilatazione dei capillari in superficie. Ciò può essere combinato con un leggero gonfiore e un forte bruciore. Si tratta di lesioni che generalmente non richiedono cure mediche e guariscono in circa cinque a sette giorni senza lasciare cicatrici.
Figura 1 ustione di primo grado del dorso della mano
Le ustioni di secondo grado si verificano quando il danno da calore riguarda sia la pelle che il tessuto sottocutaneo si tratta degli strati superficiali e profondi della pelle (il derma) e spesso causano bolle chiamati flittene a causa della fuoriuscita di plasma dai capillari cutanei coinvolti. Anche in questo caso, il paziente riferisce forti bruciore e dolore. Le ferite più superficiali generalmente guariscono in dieci a quindici giorni, a volte è necessario forare la flittene e consentire la fuoriuscita del liquido per evitare infezioni della pelle. Le lesioni più superficiali spesso guariscono in dieci a quindici giorni senza lasciare segni; Invece, quelle più profonde richiedono più tempo e possono lasciare cicatrici.
Ustione di 2° grado della mano
Le ustioni di terzo grado sono le più gravi e si verificano quando, oltre allo strato dell’epidermide e del derma, vengono danneggiati anche i tessuti sottostanti (adiposo e muscolare fino alle ossa), causando la necrosi dei tessuti cutanei e la formazione di croste e macchie nere. La cute marmorea di colore marrone, nero o bianco è dura al tatto. Le cellule nervose sono state distrutte, quindi quasi mai c’è dolore. In genere, queste scottature lasciano cicatrici visibili e devono essere trattate da personale medico specializzato e che opera nei centri ustioni degli ospedali.
Rimuovere tutti gli indumenti, evitando di strofinare la zona lesionata, nonché eventuali gioielli che potrebbero impedire la medicazione.
Tenere la ferita sotto acqua corrente (a circa 15°) o impacchi di acqua fresca per 15 minuti. Porre attenzione ad evitare il contatto con l’acqua quando si tratta di sostanze chimiche (come calce viva) perché potrebbero causare danni più gravi.
Coprire l’area che è stata ustionata con una garza sterile o stoffa di cotone bagnata e pulita, senza comprimere. Per evitare possibile ipotermia (specie nella stagione invernale), un calo della temperatura corporea, posizionare il soggetto in posizione supina e coprirlo.
Non rimuovere gli indumenti che sono rimasti attaccati alla lesione perché si rischierebbe di staccare anche l’epidermide, aggravando la situazione.
Non usare creme, pomate o disinfettanti sulla pelle ustionata.
Non usare rimedi casalinghi come olio, ghiaccio, pomodori e dentifricio sulla pelle ustionata.
Non comprimere eccessivamente il tessuto danneggiato.
Non somministrare alcol o farmaci all’infortunato, è consentito somministrare analgesici di comune utilizzo e ai quali il paziente non risulta essere allergico.
In caso di lesione importante consultare il medico.