T
Trattamento delle ulcere croniche difficili: il ruolo centrale della preparazione del letto della ferita
Projects: The treatment of chronic venous ulcers in Italy. Application of the TIME protocol clinical-application-photobiomodulation-blue-light-non-healing-ulcers-diabetic-patients-case-series-study
A cura di Maria Stella Aliquo, Luca Monge, Fabio Romagnoli, Rolando Tasinato
Le ulcere croniche rappresentano una sfida continua per gli operatori sanitari impegnati in ambito vulnologico e un problema significativo di salute pubblica con un carico economico importante per il Sistema Sanitario Nazionale. Stime epidemiologiche condotte a livello internazionale evidenziano che il numero di persone affette da piaghe da decubito, ulcere degli arti inferiori, lesioni del piede in presenza di diabete, deiscenze di ferite traumatiche e/o chirurgiche è elevato. Negli Stati Uniti ogni anno si contano circa 6,5 milioni di ulcere cutanee croniche da pressione, da stasi venosa e da diabete mellito [1]. Secondo le ultime linee guida dell’European Dermatology Forum le ulcere dell’arto inferiore interessano dall’1,5% al 3% della popolazione generale e le percentuali arrivano al 4-5% nei soggetti di età ≥ 80 anni [2]. I dati sono ancora più elevati per quanto riguarda il piede diabetico: l’incidenza annuale di ulcera diabetica, infatti, oscilla tra l’1,9% e il 4,1%, mentre per la prevalenza l’insorgenza di lesioni ulcerative a carico del piede arriva al 7,7% (contro il 2,8% della popolazione generale) e alcuni studi hanno riscontrato nei diabetici una probabilità di sviluppare piede diabetico nell’arco della vita compresa tra il 15% e il 25% [3]. Numeriche epidemiologiche di queste dimensioni hanno correlati economici di estrema rilevanza: negli Stati Uniti i costi sanitari dovuti alle ulcere cutanee croniche sono nell’ordine dei 15 miliardi di dollari all’anno